Basilica di Sant’Antonino
La basilica venne fondata tra il 350 ed il 370 da Vittore, primo vescovo di Piacenza, ed è consacrata a Sant’Antonino, legionario martirizzato nei pressi di Travo, in Valtrebbia, e divenne patrono della città. In questa chiesa si svolsero le adunanze per i preliminari della pace di Costanza (1183), con cui l’imperatore Federico Barbarossa riconobbe l’indipendenza dei Comuni italiani.
Distrutta quasi completamente durante le invasioni barbariche, venne più volte ricostruita. Di rilievo la torre ottagonale (costruita nel 1004) e dotata di tre ordini di bifore e l’atrio (chiamato Porta del Paradiso) con il quale venne prolungato il transetto sinistro.
All’interno diversi dipinti ed affreschi. A lato della chiesa il chiostro costruito nel 1483 e un piccolo museo che conserva fra l’altro tre polittici del XV secolo.
Palazzo Gotico
Piazza Cavalli è dominata da Palazzo Gotico, uno dei più significativi esempi dell’architettura civile del XIII secolo, costruito a partire dal 1281.
Il pianoterra è caratterizzato da grandi arcate a sesto acuto. Il piano nobile da ampie trifore e quadrifore riccamente decorate da ornati in cotto. Le torrette angolari sono unite da una merlatura guelfa, a completare il tutto, una torre quadrata alta 40 metri.
Il salone del primo piano (ampio 640 metri quadrati) e dotato di un soffitto a capriate e decori pittorici, è agibile e viene utilizzato per l’allestimento di mostre.
Basilica di Santa Maria di Campagna
La basilica di Santa Maria di Campagna si affaccia sul piazzale detto delle Crociate perché in questo luogo, nel 1095, papa Urbano II indisse la prima crociata.
La chiesa è un importante documento dell’arte rinascimentale, venne costruita fra il 1522 ed il 1528 ed è considerata il capolavoro dell’architetto piacentino Alessio Tramello.
Conserva un ciclo di preziosi affreschi del pittore Giovanni Antonio de’ Sacchis, detto il Pordenone.
Chiesa di San Giovanni in Canale
La chiesa di San Giovanni in Canale risale al XIII secolo. L’interno è a tre navate, d’impianto gotico, di grande semplicità, accoglie diversi monumenti sepolcrali tra cui l’arca funebre in marmo rosso della famiglia Scotti e la tomba del famoso chirurgo Guglielmo da Saliceto.
Chiesa di San Savino
San Savino è una delle chiese più antiche di Piacenza (la sua fondazione risale al V secolo) ed è dedicata al vescovo della città, suo fondatore.
L’interno è a tre navate suddivise da pilastri in granito. Di rilievo due mosaici pavimentali del XII secolo in marmo nero e ornati in bronzo: il primo, nel presbiterio, raffigura il Tempo che ruota eternamente trattenuto solo dalla Prudenza, Fortezza, Temperanza e Giustizia; l’altro, nella cripta, raffigura i mesi e i segni dello zodiaco.
Duomo
Il Duomo rappresenta uno dei più importanti monumenti romanici dell’Italia Settentrionale.
Dedicato all’Assunta, venne costruito in due fasi: dal 1122 al 1160 e dal 1200 al 1233. La facciata a capanna in marmo rosa e arenaria, è divisa in tre parti da pilastri. Al centro si apre un luminoso rosone del diametro di sette metri. I tre portali sono dominati da protiri decorati con capitelli, sculture, formelle e cariatidi. L’interno è a croce latina e a tre navate. Su alcuni pilastri della navata centrale sono infisse formelle scolpite che raffigurano gli emblemi delle corporazioni artigianali.
Di grande rilievo gli affreschi datati dal XIV al XVI secolo di Camillo Procaccini e Ludovico Carracci, di Pier Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone e Giovanni Francesco Barbieri detto il Guercino.
Nella cripta, a croce greca, sono conservate le reliquie di Santa Giustina.
Il campanile, interamente in cotto, è stato edificato nel sec. XIV. Dal 1341 sulla punta della guglia è stato installato un angelo di rame dorato segnavento.
Chiesa di Santa Brigida
Santa Brigida venne fondata nel IX secolo dal vescovo irlandese Donato. In origine venne costruita, insieme a un piccolo ospedale, con lo scopo di accogliere e assistere i pellegrini provenienti dal Nord Europa che, seguendo la via Francigena, erano diretti a Roma.
Venne distrutta e ricostruita nel Duecento. Subì diversi rimaneggiamenti nei secoli successivi che ne hanno alterato l’originaria struttura romanica.
Chiesa di San Sisto
San Sisto, in origine chiesa e monastero benedettino, venne completamente rinnovato nel Rinascimento. L’edificio venne ricostruito fra il 1499 e il 1511 su progetto dell’architetto Alessio Tramello. L’interno è a croce latina. Di rilievo il coro ligneo con pregevoli intagli, intarsi e il grande organo.
L’opera più importante che si trovava in San Sisto era la “Madonna Sistina” dipinta da Raffaello per i monaci piacentini e giunta in città nel 1513-14. L’originale, purtroppo, è stato venduto nel 1754, e ora si trova nella Gemaldegalerie di Dresda. Il quadro è sostituito da una copia di epoca seicentesca: la Vergine con in braccio il Bambino è in piedi su un tappeto di nubi, fra San Sisto e Santa Barbara; appoggiati al bordo inferiore del dipinto, sono raffigurati i due angioletti sognanti, divenuti famosi e riprodotti ovunque.
Chiesa di San Francesco
La basilica di San Francesco è stata costruita tra il 1278 e il 1363 e si affaccia su Piazza Cavalli. E’ in stile gotico lombardo con facciata a capanna in cotto. L’interno è a tre navate e conserva lapidi di uomini illustri, dipinti, sculture e affreschi del XV e XVI secolo.
Nel 1848 in questa chiesa venne proclamata l’annessione di Piacenza “Primogenita d’Italia” al Piemonte, evento ricordato da una lapide apposta sul lato sinistro dell’edificio.
Monumenti equestri ad Alessandro e Ranuccio Farnese
Le due statue equestri, capolavori indiscussi del barocco, sono collocate nella piazza centrale di Piacenza: Piazza Cavalli, alla quale danno il nome. Sono state realizzate dallo scultore toscano Francesco Mochi di Montevarchi e raffigurano Ranuccio Farnese, duca regnante,(posta nella piazza nel 1620), sulla destra, in costume romano e con lo scettro; sul basamento due bassorilievi rappresentano allegorie della pace, del buon governo, della verità e dell’intelletto.
Sulla sinistra suo padre Alessandro Farnese (collocata nel 1625). Il basamento è coronato da putti e ai lati due bassorilievi che raffigurano i principali momenti della carriera militare di Alessandro: il colloquio con gli ambasciatori della regina Elisabetta e l’assedio della città di Anversa.