Toscana

Plutone / Proserpina” la personale di Quayola al mudaC di Carrara

La mostra, a cura di Laura Barreca, inaugurerà il 28 ottobre e resterà allestita fino al 3 marzo.

Il Comune di Carrara e il mudaC | museo delle arti Carrara presentano, dal 28 ottobre 2023 al 3 marzo 2024, presso la sede del mudaC, Plutone / Proserpina, progetto espositivo personale di Quayola, artista conosciuto in tutto il mondo per le sue installazioni che mettono in relazione medium tecnologico con materiali tradizionali e artificiali, iconografia classica e sperimentazione digitale.

Curata da Laura Barreca, la mostra sarà inaugurata sabato 28 ottobre alle ore 18.00 alla presenza dell’artista, che negli ultimi anni ha scelto Carrara come luogo di sperimentazione creativa tra artigianato e robotica.

Il percorso espositivo comprende una serie di quattro sculture del ciclo Pluto #F_03_S4 e il fregio Pluto and Proserpina Frieze #I_01, realizzate con l’uso della robotica e ispirate al “non-finito” di Michelangelo, tecnica a cui Quayola ha dedicato gran parte delle sue ricerche.

Plutone Proserpina la personale di Quayola al mudaC di
Photo credits: Quayola, Pluto and Proserpina Frieze #I_01, 2021, fregio in poliuretano espanso, 120 x 50 x 250 (h) cm, immagine 2

Il gruppo scultoreo esposto a Carrara è ispirato al Ratto di Proserpina, mito ovidiano delle Metamorfosi e capolavoro del Bernini, conservato alla Galleria Borghese di Roma. Il rapimento della giovane Proserpina per mano di Plutone culmina nella concitazione di un atto violento che si concluderà con la discesa negli inferi. Nella rivisitazione di Quayola, la forma viene interrotta, vanificando di fatto l’atto brutale.

Le opere, realizzate in poliuretano espanso, un materiale diffuso nell’industria manifatturiera, sfidano le convenzioni delle tecniche artistiche tradizionali, ripensando il concetto stesso di creazione e di autorialità: le macchine non sono solamente strumenti di produzione, ma permettono di ripensare l’opera e la creazione artistica attraverso originali canoni estetici.

L’Assessore alla Cultura e all’Istruzione Gea Dazzi dichiara: «Non è questa una mostra di scultura tradizionalmente intesa, è una mostra sulla scultura e sulla ricerca che la muove. Un’indagine sulla techné, sul rapporto uomo-macchina che porta l’artista a interrogarsi su ciò che può competere con la sua mano, su ciò che oltre la sua mano la sua creatività può guidare. Ogni cambiamento ha bisogno di ricerca e sperimentazione, anche nel fare scultura. Per capire dove possiamo e dove vogliamo andare, o semplicemente ritornare».

«L’installazione – scrive Laura Barreca – esplora le tensioni tra forma e materia, reale e artificiale, antico e nuovo, in un allestimento che presenta i diversi stadi della creazione della forma e la sua ultima, e incompiuta, manifestazione, le cui variazioni sono scolpite da un robot industriale. Pur non completando mai la figura, ogni tentativo scopre nuove articolazioni della materia. Il risultato è una forma ibrida: un lento processo di scoperta, non focalizzato sulla figura originale, ma sulle infinite possibilità per raggiungerla attraverso le abilità offerte dalla robotica e dal digitale».

Il braccio robotico si fa strada attraverso la materia utilizzando complesse strategie computazionali. La mano dell’artista è sostituita dalla gestualità algoritmica della macchina che permette un infinito numero di possibilità praticabili.

A conclusione della mostra sarà pubblicato un volume che testimonia la ricerca artistica che Quayola conduce da alcuni anni a Carrara, prodotto con il supporto dell’azienda Successori Adolfo Corsi Carrara srl, sponsor del progetto dell’artista, e con il contributo scientifico di autorevoli critici e studiosi.

BIOGRAFIA
Quayola impiega la tecnologia come lente per esplorare le tensioni e gli equilibri tra forze apparentemente opposte: il reale e l’artificiale, il figurativo e l’astratto, il vecchio e il nuovo. La pittura paesaggista, la scultura e l’iconografia classica sono alcune delle estetiche tradizionali di cui si serve come punto di partenza per le sue opere d’arte ibride e installazioni immersive. La sua pratica variegata si basa sulla creazione di software personalizzati, per declinarsi attraverso performance audiovisive, video, sculture o opere su carta. Le sue opere sono state esposte in prestigiose istituzioni internazionali tra le quali V&A Museum di Londra, Park Avenue Armory di New York, National Art Center di Tokyo, UCCA di Pechino, How Art Museum di Shanghai, SeMA di Seoul, Palais de Tokyo di Parigi, Ars Electronica Festival di Linz, Sonar Festival di Barcellona e al Sundance Film Festival.

  • Orari di apertura: il mudaC è aperto al pubblico da martedì a domenica con orario 9.00-12.00 e 14.00-17.00, chiuso il lunedì; chiuso 1 novembre, 25-26 dicembre, 1 gennaio, aperto 24 e 31 dicembre ore 9.00-12.00.

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