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Un itinerario di viaggio in provincia di Savona

finale lig04In provincia di Savona si trova una costa interessante, quello che proponiamo oggi è un viaggio in questa zona in inverno, perchè il mare è bello anche in questa stagione e non è necessario crogiolarsi in spiaggia sotto il sole per goderne. Qui parliamo di Finale Ligure, che è solo una delle interessantissime cittadine del savonese che meritano un viaggio. Magari un fine settimana o magari qualcosa di più, la voglia di riscoprire le bellezze d’Italia dovrebbe passare anche da questo ovvero provare a visitare luoghi che già conosciamo osservandoli con occhi diversi. Si può rimanere sorpresi di quanto la Liguria sia bella d’inverno.

Città una e triplice, di storia gloriosa e perla del turismo ligure marino e montano, questo e molto altro è Finale Ligure. Storicamente il territorio del Finale divideva i Liguri Sabazi dai Liguri Ingauni e si trovava ad fines (ovvero ai confini) del municipio romano di Vada Sabatia. Sono tre i borghi che costituiscono l’unica città di Finale: c’è Final Pia sul mare, la prima arrivando da Varigotti, che è un borgo centrato intorno all’abbazia benedettina di Santa Maria di Pia. Le case di Pia hanno mantenuto l’architettura del XVI secolo. Sopra Final Pia ci sono alcune ville cinque/settecentesche con terreni coltivati; allora era agricoltura d’avanguardia, con serre, acclimatazione di specie esotiche, agrumi; oggi si coltivano vigneti di qualità, perchè Finale non è solo luogo dove godersi il mare e lunghe passeggiate, ma anche per riempire i bicchieri di buon vino bianco cenando in qualche ristorantino sul lungomare. Anche Final Marina naturalmente è sul mare: avamposto genovese del 1365, divenne spagnola nel Seicento; la sua passeggiata a mare ombreggiata e lussureggiante è tra le più belle della Liguria. Final Borgo era il Burgus Finarii fondato alla fine del 1100 dai Marchesi Del carretto.

Dalla metà del ‘400 all’inizio del ‘700 fu la capitale del marchesato; a questo periodo risalgono le mura, i palazzi e le chiese che lo rendono uno dei meglio conservati centri storici del savonese: da ammirare la Porta Reale, col campanile ottagonale tardogotico di San Biagio addossato alle mura; poi il Convento di Santa Caterina del 1359, coi chiostri di fine XV secolo, che è sede del Civico Museo del Finale ed ospita importanti manifestazioni. Poi la Piazza Garibaldi e la piazza del tribunale con l’omonimo Palazzo del ‘400 e la Porta Testa all’altro capo del paese; in mezzo i vicoli, animati da botteghe artigiane che lavorano la “Pietra di Finale”, la ceramica, il vetro, il legno ed il ferro. In alto, oltre la Porta Mezzalama, c’è il Castel San Giovanni, un po’ medievale, un po’ spagnolo, molto suggestivo con l’illuminazione notturna. Da qui inizia la Strada Berretta, aperta nel 1666 per collegare il Finalese con i territori del Milanese. Seguendo l’antico tracciato a piedi, dopo circa quindici minuti di cammino si incontrano i ruderi di Castel Govone, edificio militare e residenziale che, con la sua architettura in stile lombardo, testimonia i legami fra i Del Carretto e gli Sforza.
Sopra Final Borgo si trova Perti con le sue due belle chiese: Sant’Eusebio, nata in stile spagnoleggiante, ma ora barocca con il suo campanile a vela e Nostra Signora di Loreto, dai cinque campanili della fine del Quattrocento, con architettura rinascimentale lombarda su modello della cappella Portinari in Sant’Eustorgio a Milano.

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